Questa splendida tavola (90×222) dipinta a olio la possiamo far risalire, al 1472. In questo periodo Leonardo era allievo alla bottega del Verrocchio. Dal 1867 il dipinto è esposto alla Galleria degli Uffizi nella sala 35. Precedentemente il dipinto era situato nella sagrestia diella Chiesa di San Bartolomeo a Monteoliveto fuori porta San Frediano a Firenze. Non è mai stata trovata traccia di chi potesse averla commissionata e sconosciuta è anche la sua collocazione originaria.
Contrariamente a molti altri artisti che collocano la "loro" annunciazione in luoghi lontani e non familiari, Leonardo decide di ambientarla in un cortile di un palazzo fiorentino, in puro stile rinascimentale. Il giardino che vi fa da tappeto è un tipico giardino medievale dove Leonardo crea dei fiori splendidi e lo riesce a fare grazie ai suoi studi approfonditi sulla botanica. L'Arcangelo Gabriele, come da copione, è alla nostra sinistra e Maria alla nostra destra, come a non voler stravolgere le posizioni che l'arte precedentemente ha prestabilito. L'Arcangelo viene dipinto con delle ali splendide che dimostrano la cura del particolare che pone attenzione su ogni piccolo piumaggio. Ma soprattutto, cosa molto curiosa, sono quei riccioli che il soggetto ha sulla fronte come un qualcosa che lo potesse rendere "sbarazzino". Maria ha un volto dai colori tenui, sfoglia un libro poggiato su di un leggio, poggiato a sua volta su di un bellisimo sarcofago. Leonardo dipinge il braccio di Maria, quello diretto verso il leggio, con una proporzione molto allungata, quasi ad eccedere e a far capire l'importanza di quel gesto. Tali proporzioni ci spingono a capire che la prospettiva da mantenere per ammirare l'opera nella "sua realtà" sia laterale destra. Dietro al muro di contenimento del giardino vi è un sentiero, quasi una via di fuga che porta lontano. Il paesaggio di sfondo è un mondo lontano che va sfumando, il porto che vediamo è uno splendido paesaggio illuminato dall'alba...e tanti tanti tanti altri particolari che raccontano un periodo, che fanno trapelare un mondo, che rendono questo uno delle più belle Opere che Leonardo da Vinci ci abbia regalato.
Contrariamente a molti altri artisti che collocano la "loro" annunciazione in luoghi lontani e non familiari, Leonardo decide di ambientarla in un cortile di un palazzo fiorentino, in puro stile rinascimentale. Il giardino che vi fa da tappeto è un tipico giardino medievale dove Leonardo crea dei fiori splendidi e lo riesce a fare grazie ai suoi studi approfonditi sulla botanica. L'Arcangelo Gabriele, come da copione, è alla nostra sinistra e Maria alla nostra destra, come a non voler stravolgere le posizioni che l'arte precedentemente ha prestabilito. L'Arcangelo viene dipinto con delle ali splendide che dimostrano la cura del particolare che pone attenzione su ogni piccolo piumaggio. Ma soprattutto, cosa molto curiosa, sono quei riccioli che il soggetto ha sulla fronte come un qualcosa che lo potesse rendere "sbarazzino". Maria ha un volto dai colori tenui, sfoglia un libro poggiato su di un leggio, poggiato a sua volta su di un bellisimo sarcofago. Leonardo dipinge il braccio di Maria, quello diretto verso il leggio, con una proporzione molto allungata, quasi ad eccedere e a far capire l'importanza di quel gesto. Tali proporzioni ci spingono a capire che la prospettiva da mantenere per ammirare l'opera nella "sua realtà" sia laterale destra. Dietro al muro di contenimento del giardino vi è un sentiero, quasi una via di fuga che porta lontano. Il paesaggio di sfondo è un mondo lontano che va sfumando, il porto che vediamo è uno splendido paesaggio illuminato dall'alba...e tanti tanti tanti altri particolari che raccontano un periodo, che fanno trapelare un mondo, che rendono questo uno delle più belle Opere che Leonardo da Vinci ci abbia regalato.
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